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Abstract
Il lavoro affronta la tematica dei rapporti tra antitrust e regolazione alla luce di alcuni recenti casi antitrust della Commissione Europea e dell'Autorità di concorrenza italiana nel settore dell'energia che si sono chiusi con decisioni di accettazioni di impegni presentati dalle imprese e senza l'accertamento di una violazione alle norme a tutela della concorrenza. Una critica ricorrente a questo tipo di decisioni è che esse rischiano di condurre l'autorità antitrust verso una sorta di «deriva regolatoria» tale da spingere ad avviare provvedimenti non sufficientemente robusti nelle motivazioni ma al tempo stesso idonei a consentire l'adozione di impegni presentati dalle parti in grado di risolvere pre-esistenti criticità concorrenziali presenti nel settore di indagine. Nel lavoro, dopo aver riconosciuto che l'introduzione delle decisioni con impegni ha sicuramente rappresentato una ibridazione dell'attività delle autorità antitrust, si fornisce una interpretazione dell'operato della Commissione Europea e dell'Autorità italiana di concorrenza, ancorché strettamente applicabile solo allo specifico settore dell'energia, che non giustifica necessariamente una lettura così pessimistica. In particolare, descrivendo i nove casi conclusi con l'accettazione di impegni da parte della Commissione Europea nel settore dell'energia nel periodo 2008-2010, si argomenterà che ciò a cui si è assistito è un utilizzo delle norme antitrust a fini del perseguimento di obiettivi di «politica della concorrenza» in un settore che, a giudizio della Commissione, soffriva ancora di un insoddisfacente livello concorrenziale a fine 2007 (cioè al momento della pubblicazione della Sector Enquiry svolta dalla Commissione). Con riferimento ai casi nazionali descritti nel lavoro, invece, la tesi che verrà esposta è che la presenza di un regolatore indipendente molto attivo e con una profonda conoscenza dei mercati, abbia funzionato come esternalità positiva e ridotto i rischi derivanti daimpegni di sapore regolatorio accettati dell'autorità antitrust. Il lavoro si conclude con alcune considerazione generali di policy connesse alla situazione istituzionale italiana ed in particolare relativamente alla necessità di rafforzare sempre più il coordinamento tra l'AGCM e l'AEEG da un lato, e dall'altro, di istituire autorità di regolazioni indipendenti in settori attualmente sprovvisti.
Suggested Citation
Alessandro Noce, 2011.
"Antitrust and Regulation in Commitment Decisions Regarding Energy Markets,"
Mercato Concorrenza Regole, Società editrice il Mulino, issue 2, pages 333-358.
Handle:
RePEc:mul:jhpfyn:doi:10.1434/35251:y:2011:i:2:p:333-358
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