Il merito del «sui meriti»: indagine sulla giurisprudenza della Corte di giustizia

Il concetto di «concorrenza sui meriti» svolge oggi più che mai, almeno formalmente, nella giurisprudenza della Corte di giustizia, il ruolo di separare il lecito dall’illecito nell’area dell’abuso di posizione dominante. Diversi autori hanno criticato aspramente la nozione di concorrenza sui meriti, tra l’altro, per la sua vaghezza e imprevedibilità: la Corte stessa, pur continuando ad utilizzarla, ha elaborato una serie di test più mirati, come, tra l’altro, quello del «concorrente altrettanto efficiente» e quello dell’«assenza di senso economico». Questo articolo passa in rassegna la giurisprudenza della Corte allo scopo di capire se lo standard della «concorrenza sui meriti» svolga effettivamente una funzione nelle conclusioni della Corte e quale sia tale funzione. L’articolo, che non prende posizione ma si limita a un’indagine sulla giurisprudenza della Corte, considera infine se la concorrenza sui meriti possa fungere da contenitore per i principi di etica e correttezza degli affari, in un modo vicino a quello del diritto della concorrenza sleale, che di fatto rappresenta, storicamente, il luogo di nascita dello standard della concorrenza sui meriti.