Winter 2023-’24 and the Curious Case of Fast-Depleting European Natural Gas Stocks

Una delle pietre angolari del nuovo paradigma di sicurezza energetica adottato dagli Stati membri su indirizzo della Commissione europea in risposta alla crisi energetica è quello di accumulare al 1o novembre non meno del 90% di gas naturale sotto forma di scorte. Nel novembre 2023 il livello di stoccaggio complessivo a livello Ue ha toccato il massimo storico del 99,4% della capacità tecnicamente stoccabile. Controintuitivamente ed in assenza tanto di misurabili shock all’offerta quanto di sostanziose fonti di domanda di gas naturale, la stagione invernale 2023- 2024 ha mostrato un elevato decumulo di volumi stoccati quando raffrontato con la stagione invernale 2022-2023. Nello scenario seguente all’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Federazione Russa i periodi estivi (aprile-ottobre) sono stati segnati da prezzi all’ingrosso del gas naturale superiori a quelli poi prevalenti nelle seguenti stagioni invernali, entrambe connotate da temperature miti e ridotti livelli di domanda industriale. Grossisti e gestori di scorte di gas naturale soggetti ai nuovi precetti regolamentari potrebbero essere quindi stati incentivati a decumulare durante l’ultima stagione invernale volumi di scorte maggiori di quelli richiesti dal normale bilanciamento di offerta e domanda ed a prezzi superiori a quelli altrimenti disponibili sui mercati all’ingrosso tra il novembre 2023 ed il marzo 2024. Ciò al fine di minimizzare tanto il costo di mantenimento di livelli scorte altrimenti eccessivamente alti oltre che di massimizzare il loro valore di mercato in uno scenario di domanda aggregata altrimenti debole e quindi non bisognevole di destoccaggi massicci. Il tutto con dei riflessi negativi per il consumatore finale dato il distorsivo effetto – acuito dal nuovo perimetro regolamentare – sulla formazione dei prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso.