Dalle tariffe dei voli insulari durante le festività all’intera economia. La rocambolesca genesi della market investigation all’italiana

L’art. 1 del d.l. 10 agosto 2023, n. 104 (c.d. decreto Asset) nasce con il dichiarato scopo di rendere più semplice, per l’Agcm, il controllo delle tariffe aeree nei periodi di festività. Il comma 1 descrive un inedito potere di intervento avverso scenari di collusione algoritmica che si registrino in questo mercato. La previsione è concettualmente accattivante ma di difficile impiego, per lo stretto perimetro di applicazione e per i possibili vincoli derivanti dal diritto europeo della concorrenza. Il comma 5 nasce in sordina, con un’addizione fugace in sede di conversione. Potenzia in modo significativo il potere di indagine conoscitiva, disciplinato dall’art. 12, comma 2, l. n. 287/1990, che ora consente all’Autorità di imporre misure, comportamentali e strutturali, in caso di «problemi concorrenziali che ostacolano o distorcono il corretto funzionamento del mercato con conseguente pregiudizio per i consumatori». Catalizza presto il dibattito, dopo che il Consiglio di Stato, in sede consultiva, chiarisce, nella sorpresa generale, che trattasi di un potere di portata generale e trasversale. Il presente contributo esamina criticamente la genesi dell’art. 1 del decreto Asset e individua le principali problematiche che il nuovo potere di market investigation all’italiana pone